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     n. 18 anno 2017

Responsabilità sociale e impatti organizzativi nelle aziende

Silvio Pugliese intervista Emanuele Marchi

Nell'ultimo decennio il tema della Responsabilità Sociale d'impresa è stato molto discusso, il dibattito ha toccato differenti piani, spesso con posizioni differenti tra "sostenitori"e "scettici" all' introduzione di tale approccio nelle aziende. Dal punto di vista della diffusione la situazione può essere definita a "macchia di leopardo" con aziende che si sono molto impegnate in tal senso e altre che sono ancora in uno stato che possiamo definire di sensibilizzazione. Tra le possibili cause della lenta diffusione si può annoverare la relativamente scarsa letteratura sugli impatti organizzativi e gestionali che incidono significativamente sul processo di adozione ed implementazione. Da qui l'idea di approfondire il tema raccogliendo l'opinione di manager ed esperti impegnati direttamente sul campo; nelpresente contributo viene proposta l'intervista al dott. Emanuele Marchi, Chief HR Officerdel gruppo Zobele, con una consolidata esperienza nel settore HR in aziende prestigiose, da anni appassionato promotore e sostenitore dello sviluppo della responsabilità sociale nell'impresa.

Come inizio della nostra conversazione le chiederei qual è il suo punto di vista sulla responsabilità sociale d'impresa, ovvero come pensa debba essere approcciato nelle aziende?

Penso che l'interesse delle aziende per la responsabilità sociale sia una condizione ineludibile per due ragioni, una interna ed una esterna alle stesse aziende. All'interno delle aziende si vasempre più sviluppando la coscienza di fare business in modo socialmente responsabile, tendenza riscontrabile sia nei comportamenti manageriali che degli operatori. Più significativa e determinante è tuttavia la tendenza esterna alle aziende, dove da un lato si riscontra una maggiore sensibilità al tema della responsabilità sociale da parte di clienti e consumatori e dall'altro una maggiore attenzione e pressione da parte degli stakeholder.

Quando parliamo di responsabilità sociale, verso chi intendiamo che l'azienda sia socialmente responsabile delle sue azioni?

Come specificato in molti documenti sul tema e anche nella nostra politica, la responsabilità sociale è verso i propri dipendenti, gli stakeholder, la comunità nel suo complesso e verso l'ambiente dove le comunità vivono.

Può approfondire quali sono le responsabilità sociali nei confronti con i dipendenti?

Relativamente ai dipendenti esistono una serie di riferimenti generali, alcuni dei quali declinati nei principi del global compact delle Nazioni Unite e molti altri implicitamente o esplicitamente dichiarate dall'organizzazione internazionale del lavoro. Le responsabilità sociali dichiarate dalla nostra azienda richiamano molti di questi principi, quelli relativi al rispetto dei diritti umani, il diritto alla salute alla sicurezza e all'associazionismo. In particolare mi sembra importante richiamare la responsabilità sociale relativi ai "diritti organizzativi" che prevede tre punti importanti:

  • che i dipendenti siano selezionati, organizzati e remunerati in base alle loro competenze (comunque nel rispetto del contratto di lavoro e delle normative locali);
  • che non vi siano discriminazioni e sia promosso il principio dell'uguale remunerazione tra uomini e donne
  • che sia promossa la formazione e lo sviluppo professionale

Ci può descrivere sinteticamente l'esperienza di sviluppo della politica di responsabilità sociale nella sua azienda?

Zobele Group è oggi un'azienda multinazionale con oltre 4500 dipendenti, 6 siti produttivi, 4 centri di sviluppo e 2 Innovationhub distribuiti in 8 nazioni. Nel 2008, anno del mio ingresso in azienda, era in atto un progetto di cambiamento organizzativo finalizzato ad una trasformazione più marcatamente manageriale. In tale contesto emergeva l'esigenza di definire e comunicare una serie di regole interne ed esterne finalizzate a supportare il governo organizzativo, un compito affidato in gran parte al team HR. Allo scopo è stato attivato un processo di lavoro che ha condotto alla stesura e pubblicazione nel 2009 del codice etico, un documento che definisce i principi di correttezza, fedeltà, integrità e trasparenza nei comportamenti, nelle operazioni e nelle relazioni, sia all'interno che verso terzi; due anni dopo, nel 2011 , viene pubblicata la Social Responsibility Policy,finalizzata a trasmettere un messaggio chiaro ai dipendenti, ai clienti, ai fornitori, alle comunità pertinenti e ad altre parti interessate il modo in cui il Gruppo Zobele intende perseguire la propria visione.Allo scopo di garantire la diffusione della politica e dei principi, all'inizio di ogni anno ai circa 100 manager del gruppo viene richiesto di sottoscrivere un documento nel quale si afferma che nell'anno trascorso hanno rispettato e richiesto il rispetto del codice etico e della politica di responsabilità sociale.

In particolare,qual è stato il processo organizzativo e operativo che ha condotto alla stesura e pubblicazione della politica di responsabilità sociale?

Il team HR di gruppo ha elaborato un documento di proposta presentato, discusso e condiviso con gli HR manager locali e quindi sottoposto al top management per la approvazione. Il documento è stato successivamente comunicato dagli HR centrali e locali a tutto il personale e reso disponibile sia sulla Intranet che sul sito web.

Come avviene l'implementazione della politica di Responsabilità Sociale nell'azienda?

L'implementazione dei principi costituisce l'aspetto indubbiamente più interessante e si sostanzia attraverso un costante monitoraggio della corretta applicazione delle politiche del personale, promuovendo l'attenzione verso l'ambiente,ma anche conazioni positive e concrete a favore delle comunità locali come ad esempio impianti di depurazione e centri diagnostici oculistici realizzati in India. Operativamente le proposte vengono individuate e realizzate, previa approvazione, dall'HR manager locale e successivamente comunicati e pubblicizzati all'interno e all'esterno del gruppo dall'HR corporate.

Chi e come promuove e stimola l'applicazione della politica di responsabilità sociale e dei principi del codice etico?

In ultima analisi potremmo affermare che sono i clienti i primi promotori di quest'azione, attraverso esigendo e premiando l'applicazione di tali principi. La grande distribuzione ricopre un ruolo importante in questo processo in quanto da un lato esercita una funzione di stimolo sui consumatori, pubblicizzando l'applicazione di principi etici nella produzione dei prodotti e dall'altro richiedendo alle aziende produttrici il rispetto di politiche, prassi e comportamenti coerenti. Un processo emblematico in tal senso è quello degli audit etici condotti da auditor specializzati sulla base di opportune check list.

Quali sono i maggiori ostacoli/criticità nell'implementazione della politica di Responsabilità Sociale?

Sono riconducibili principalmente alla difficoltà di sviluppare e mantenere nel middle management e nel personale in generale la consapevolezza e la corretta "tensione" sull'importanzadell'implementazione della politica; a me piace affermare che l'obiettivo ottimale sarebbe quello di sviluppare una sorta di positiva "ossessione" verso la necessità (e l'ineludibilità) di lavorare con criteri sempre più ispirati a principi etici.

Quale sviluppo futuro intravede?

Nella nostra azienda stiamo lavorando su molteplici fronti. Uno di quelli che in questo memento ritengo più interessante per una azienda globale come la nostra è quello della "Diversityand Inclusion"tema al quale abbiamo già dedicato una politica ad hoc che è intimamente collegato con la politica di Responsabilità Sociale pur se con una focalizzazione essenzialmente interna all'azienda.

Silvio Pugliese intervista Emanuele Marchi (Chief HR Officer Zobele Holdings SpA) 

 

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