hronline
     n. 10 anno 2017

La persona e la sua dignità al centro

di Gabriele Gabrielli

di Gabriele Gabrielli

Sbarcati a Genova cosa rimane? Qual è la sensazione più forte che ci portiamo dietro? Difficile scegliere tra le numerose questioni che bussano alla porta del lavoro HR, sempre più crocevia che fa dialogare innovazione, business e persone. Il 46° Congresso Nazionale dell'AIDP ha messo in scena una vetrina delle sfide che le donne e gli uomini delle direzioni risorse umane stanno già affrontando o che devono prepararsi a cogliere in tutta la loro portata non sempre chiara e ben definita. Una vetrina multiforme dove si infrangono numerose onde, che restituisce colori e sfumature come gli approcci e gli strumenti raccontati per gestire la trasformazione del lavoro e le sue implicazioni. Ne è uscita un'agenda HR complessa, variamente articolata a seconda dei business, delle culture, delle dimensioni delle imprese. Soprattutto a seconda delle leadership che le guidano. La navigazione fatta in quest'oceano di complessità ci ha restituito un'immagine dell'attività e dell'impegno delle Direzioni del Personale simile a un caleidoscopio che propone continuamente colori e viste diversi.

Il nuovo attivismo delle donne e uomini HR in organizzazioni sempre più complesse

Un dinamismo cui forse non eravamo più abituati dopo la piatta stagione del rattrappimento post-crisi finanziaria ed economica. Un dinamismo contrassegnato da cambiamenti significativi che hanno coinvolto negli ultimi cinque anni almeno metà delle imprese. Downsizing, internazionalizzazione, fusioni e vendite sono stati i cambiamenti più frequenti. C'è ora però un nuovo attivismo che sembra occupare prepotentemente la scena del nostro lavoro ai confini tra innovazione, business e persone. E' dimostrato dalla ricchezza dei progetti presentati dalle organizzazioni e imprese, appartenenti a diversi settori, che hanno partecipato all'AIDP Award 2017.

L'AIDP Award 2017: una progettualità estesa e appassionata
Una partecipazione senza precedenti: 54 progetti disseminati lungo le 8 waves congressuali attorno alle quali si sono organizzati gli approfondimenti e le discussioni delle due giornate, disegnando anche nuove rotte per gli oltre 600 congressisti. Abbiamo osservato una progettualità estesa e appassionata che ha lambito tutte le aree tematiche dello human resource management, dell'organizational design e della leadership. Abbiamo ascoltato orgoglio professionale, cura verso le persone, molta responsabilità nei progetti dei finalisti e premiati di questa edizione del concorso.

Voci spesso fuori dal coro per innovatività e coraggio delle iniziative. Progetti nati, nella maggior parte dei casi, da esperienze personali diventate per questa via fonte di benessere per altri, per l'intera comunità aziendale. Progetti concreti, che danno risposta a bisogni e in questo senso davvero generativi.

Una rotta sicura per navigare nell'oceano della trasformazione del lavoro
Abbiamo ascoltato progetti attraversati in profondità da una corrente forte, difficile da ostacolare e che contamina al suo passaggio approcci, strumenti, metodologie e risultati. E' la corrente che con un sussulto di nuova umanità - quella umanità profondamente ferita in questi anni "deliranti" trascorsi tra i fumi tossici della finanza speculativa e della ricerca del profitto "senza se e senza ma" - ci indica con autorevolezza che la persona deve rimanere al centro del nostro impegno professionale. Che la persona ha una dignità non sacrificabile su nessun altare, che le imprese hanno successo se producono lavoro decente e comportamenti di cittadinanza organizzativa come commitment, gratuità (leggibile attraverso comportamenti che vanno oltre quelli richiesti dal ruolo e da forme di contrattualizzazione come gli incentivi) ed engagement. Quando la persona è spostata ai margini dell'organizzazione, invece, puoi star certo che il nostro lavoro si impoverisce, diventa scialbo e senza colore. Fino a perdere di significato. Così anche le donne e gli uomini HR si smarriscono, diventano facile preda di disorientamento, perdono la bussola. Si finisce per calpestare brutalmente il prato verde delle relazioni che intessono e rendono vitale ogni impresa, soprattutto in quest'epoca di interdipendenze.
La corrente più forte che ha attraversato l'oceano di complessità della nostra "comunità navigante" ha esaltato - soprattutto grazie alle parole del Cardinal Bagnasco ascoltate con un silenzio davvero assordante dal Congresso - il primato della persona e la partecipazione. Allora, vale la pena chiudere questa riflessione proprio con le sue parole che ci indicano una rotta sicura per gestire la trasformazione del lavoro: "Nulla si autogenera a lungo se non nella partecipazione".

Gabriele Gabrielli
Adjunct Professor di HRM & Organisation alla LUISS Guido Carli
Presidente Fondazione Lavoroperlapersona (www.lavoroperlapersona.it)
 

 

  • © 2024 AIDP Via E.Cornalia 26 - 20124 Milano - CF 08230550157 - tel.02/6709558 02/67071293

    Web & Com ®