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     n. 5 anno 2018

Relazioni. Orientarsi tra le connessioni e le relazioni con gli altri

autore, Pino Rovitto

Risguardi Edizioni, 2018

Abbiamo chiesto all'autore un breve scritto per presentare il suo volume:

"Le relazioni sono antiche quanto l'uomo, quello che cambia, nel corso dei secoli, è lo sguardo di chi le guarda, le costruisce, le intreccia, le rovina.
Tutte le società, da quelle più antiche a quelle moderne, si sono caratterizzate e definite, nel corso dei secoli, anche in funzione delle relazioni che gli uomini hanno instaurato tra loro e tra loro e le cose del mondo.
Si è passati dalle relazioni di vicinato, caratterizzate da forti legami territoriali e da una solidarietà alimentare tra i membri della comunità, all'interazione place to place, alla face to face society dove, grazie alla tecnologia, i membri possono superare i confini fisici e ognuno vive sotto lo sguardo degli altri; alle relazioni person to person e role to role, dove il soggetto delle relazioni è sempre più la tecnologia e l'individuo è un device - tra gli altri -che facilita le relazioni globali.
Ecco, allora, questo atlante, una guida per orientarsi tra i nodi delle connessioni e le maglie delle relazioni; questo tentativo di parlare della relazione non in termini ideologici e di esaminarla come un processo e non come un contenuto.
Nella prima parte del libro parlo di individui, gruppi e culture e delle loro peculiarità e differenze in termini di modelli relazionali.
Il tema principale di questa prima parte è la relazione intesa come dispositivo di funzionamento utilizzato da individui, gruppi e culture.
Il primo capitolo tratta lo studio delle origini della relazione partendo dall'identità individuale. L'assunto di base è che l'Io per definirsi deve partire dal riconoscimento del Tu e dell'altro più in generale. Questo implica che per conoscere se stessi, bisogna essere disposti in primo luogo a guardare se stessi e, quindi, a comprendere gli altri, i loro valori, le loro motivazioni.
Nel secondo capitolo il tema è il gruppo e, dunque, il passaggio dalle relazioni interpersonali a quelle sociali, gruppo inteso come campo fisico, come luogo privilegiato all'interno del quale si sviluppano dinamiche sociali importanti.
Una particolare attenzione è dedicata al T. Group e al rapporto tra relazioni e nuove tecnologie sociali e all'importanza delle interfacce sociali.
Il terzo capitolo affronta il tema della nascita delle soluzioni culturali, considerate come tentativi di dare risposte all'eterno conflitto tra individuo, stato e società.
Il quarto capitolo si sofferma, infine, sul concetto di chiasmo e sul suo utilizzo come elemento di rottura del parallelismo relazionale.

Nella seconda parte provo a descrivere alcuni tra gli schemi relazionali più ricorrenti.
Un primo schema relazionale è quello basato sul dono/contratto, argomento del quinto capitolo; un secondo modello, frequente nelle relazioni, è quello che possiamo ricondurre alla dipendenza, argomento del sesto capitolo e, infine, il terzo schema relazionale, argomento del settimo capitolo, fa riferimento all'ospitalità, ed è, forse, quello più profondo e sacro.
Naturalmente sono modelli che rappresentano la realtà delle relazioni con buona approssimazione, ma non la esauriscono.
Nella terza parte introduco alcuni elementi costitutivi delle relazioni e precisamente: fiducia, nel settimo capitolo, rischio e cambiamento rispettivamente nell'ottavo e nel nono capitolo.
Nella quarta e ultima parte tento di tracciare un quadro delle relazioni del futuro e del futuro delle relazioni.
In questa parte conclusiva tento di tracciare un quadro del futuro delle relazioni e delle relazioni del futuro: i nuovi rischi, le nuove opportunità.
Il terreno di gioco del futuro è quello culturale, e le relazioni del futuro dovranno recuperare semplicità, bellezza, progettualità.
Dovranno cercare di trovare un equilibrio tra l'incertezza insita e ineliminabile nelle relazioni e il bisogno di organizzazione dell'energia, dovranno fare da ponte tra entropia e informazione, dovranno mettere insieme squilibrio e stabilità.
Se così non sarà, il mondo diventerà più povero e più brutto.
Chiudono il libro alcune considerazioni sulle cosiddette lingue morte, greco e latino, e sulla loro importanza, in particolare oggi, dove come afferma Eric Dodds:

I vecchi dèi se ne sono andati lasciando troni vuoti che invocano successori; i vecchi riti, sia pure privi di significato, continuano a vivere; in queste situazioni un qualunque mortale può essere levato al soglio vacante. Il problema è che quando si considera divino un altro essere umano, allora ci poniamo nella condizione di bambino o di animale e la nostra libertà è finta.

Infine provo a indicare venti pensieri e venti parole che aiutano a vivere le relazioni, e alcuni elementi di grammatica delle relazioni."

 

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