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     n. 15 anno 2018

Lighting Leadership, un modello di leadership diffusa

di Annalisa Legine ed Elisanna Simonato

Da molti anni, in qualità di consulenti, osserviamo le persone, le ascoltiamo, ne valutiamo le competenze; in molti progetti lavoriamo a stretto contatto con responsabili e con collaboratori, cogliendo le loro reciproche difficoltà, le loro aspettative che spesso si trasformano in pretese o in attese disattese. All'interno delle aziende, percepiamo diverse emozioni, rendendoci conto di quanta energia e di quante spirali viziose e, fortunatamente talvolta virtuose, si creino solo per il fatto che le persone, vivono quotidianamente e interpretanogli atteggiamenti mentali, le emozioni e i comportamenti l'uno dell'altro. Queste dinamiche, unitamente alla stretta vicinanza ai bisogni del cliente, hanno acceso l'idea di portare il lighting, ovvero un po' di luce, energia e spinta positiva all'azione.

Il lighting è una possibile risposta alla necessità di engagement, motivazione, coraggio e accountability tanto ricercate dalle aziende in fase di cambiamento, trasformazione o in rapida crescita.

Sul tema della leadership i modelli sono molteplici, tutti efficaci e molto diffusi. Ogni manager, oggi, ha la possibilità di indagare il proprio stile di leadership, di acquisire piena consapevolezza dei propri punti di forza e di miglioramento, di assimilare un elevato numero di teorie che lo possono certamente rendere più consapevole nell'espressione di questa complessa capacità.

Il modello Lighting, pone attenzione agli effetti della leadership, esplorandolada una diversa prospettiva, quella di colui che la vive, la respira e che, a sua volta, la riflette sugli altri e sul leader stesso.

I più recenti modelli organizzativi, il "Vuca world"e il diverso modo di concepire i ruoli e i perimetri all'interno delle Aziende,spostano oggi più che mai l'accento su una leadership diffusa; ovvero una lighting leadership capace di espandersi, di contagiare e di "illuminare" i contesti e le persone affinché queste, a loro volta, riescano a diffonderla ad altri in una sorta di spirale positiva.Le neuroscienze, con le scoperte sui neuroni specchio, pongono nuova consapevolezza sui processi di osservazione, imitazione, apprendimento, contagio emotivo, attribuendo agli stati emotivi diffusi nei contesti organizzativi e sociali una maggiore e rinnovata importanza. Il leader, sia esso un riferimento fisico o simbolico, diventa trasmettitore e catalizzatore delle proprie/altrui emozioni ed energie.

Con questi presupposti, assumono particolare importanza le percezioni, i pensieri e le emozioni di chi, ogni giorno, più o meno direttamente, vive la leadership, la respira e, a sua volta,la diffonde; a questo proposito, abbiamo ideato un nuovo modello, quello della Personal e Lighting Leadership, che coniuga alle più recenti teorie sulla Personal Leadership, la valenza e l'impatto dei suoi effetti sulle persone e sul contesto.

Il focus del Lighting è relativo a quanto e a come le persone, soprattutto quelle in posizioni apicali, riescano a trasferire agli altri la propria Personal Leadership, illuminando il contesto nel quale operano, sia quando sono presenti, sia quando sono assenti.

Il lighting prende in considerazione la catena del valore della leadership con i circoli virtuosi, che attivano energia, e con i circoli viziosi che disperdono il valore di tutti, generandoun carico emotivo circolante che solitamente oscilla tra delusione, frustrazione, ansia, disagio, rabbia e demotivazione. Strascico emozionale che, nella migliore delle ipotesi, deve essere gestito, metabolizzato e reindirizzato sia da parte di chi lo ha trasmesso, spesso involontariamente, sia da parte di chi lo ha "sentito" e, purtroppo, spesso interiorizzato e assunto come propulsione per i propri comportamenti.

Lavorare con il lighting nelle aziende, significa sviluppare la consapevolezza e la capacità dei leader e dei team di vertice di attivare spirali positive,per se stessi e per tutti gli stakeholder della leadership che, a loro volta, diventano superficie riflettente che assume la funzione e il valore di restituire e diffondere la leadership all'interno del sistema organizzativo e al leader stesso. Al centro non c'è più solo l'efficacia del leader, ma i meccanismi e gli ingredienti che regolano l'impatto e l'effetto dei suoi atteggiamenti, pensieri emozioni e comportamenti verso gli altri che diventano dei veri e propri"booster", potenziatori di energia.

Oggi più che mai diventa funzionale attivare, liberare e diffondere nei contesti organizzativi, ciò che già è presente, ma non sempre consapevolmente ed efficacemente utilizzato. Ci riferiamo, in particolare, all'energia emotiva. All'interesse per la meta (sia essa un obiettivo da conseguire, un progetto da implementare, un problema da risolvere o un nuovo cliente da conquistare), si aggiunge quello per gli stati emotivi e le emozioni, con tutto ciò che, a livello cognitivo, le influenza e con gli impatti delle stesse sui comportamenti.

Le importanti teorie sull'intelligenza emotiva, sulla leadership trasformazionale e di ispirazione hanno contribuito, in passato, a dare importanza alle emozioni all'interno delle organizzazioni; oggi si sta costruendo una maggiore familiarità verso questo tema, nonostante talvolta permangano alcune resistenze e pregiudizi. Se però consideriamo lapotenzialità dell'emozione, qualunque essa sia, di fungere daattivatore naturale ed economico di energiaper l'azione, per i comportamenti funzionali alla sopravvivenza, all'adattamento e alla comunicazione/relazione, diventa di interesse diffuso conoscerne i meccanismi di attivazione, di rifornimento, di indirizzo e di diffusione, sia a livello individuale che collettivo.

Nel Lighting assumono centralità le emozioni con le loro determinanti cognitive e con i loro effetti comportamentali. Le neuroscienze parlano di "contagio emotivo"infatti, percepire e trasferire agli altri un'emozione significa diffondere energia. La teoria diventa semplice ed immediata se pensiamo ai nostri comportamenti: sull'onda del timore o della preoccupazione (perché spesso le emozioni viaggiano in comitiva) i nostri comportamenti saranno poco proattivi, indecisi; basterà invece percepire gioia, senso di efficacia e magari curiosità per attivarci e per muoverci con spinta positiva verso una nuova sfida.

Rimane fermo il principio che le emozioni e gli stati d'animo sono patrimonio di chi le prova, ma il semplice fatto di essere collocati in un contesto interconnesso, punteggiato da relazioni, abitudini, interpretazioni,pretese, pregiudizi ci porta inevitabilmente ad incidere, contagiare e influenzarele reazioni altrui, semplicemente attraverso i nostri comportamenti, i nostri atteggiamenti e, non ultimi, i nostri stati emotivi.

Nel modello Lightingspetta, quindi, al leader mettere in gioco tutto ciò che è in suo potere per aumentare la probabilità di diffondere gli stati emotivi coerenti con la meta da perseguire. Il suo focus dovrà orientarsi maggiormenteverso gli attori che costituiscono la superficie riflettente e le loro emozioni saranno la cartina di tornasole dell'espressione di una leadership efficace. Emozione e motivazione, oltre al suono e alla radice etimologica condividono molte altre sfaccettature, tutte molto interessanti e naturalmente ricche di energia.

Quanto più i leader saranno abili nel "sentire", trasferire e attivare, curiosità, "arousal",senso di fiducia, orgoglio, entusiasmo"rabbia" diretta verso la soluzione di un problema o la conquista di una meta difficile (e non verso colleghi, fornitori, clienti, collaboratori), tanto più saranno capaci di avviare negli altri i naturali, fluidi e conseguenti processi cognitivi ed emotivi che determineranno comportamenti funzionali, coerenti e, soprattutto,di benessere emotivo diffuso.

All'interno del Lighting il punto di partenza è costituito da un modello di Personal Leadership a 4 cluster (Sense, Agility,Acceleration e Ispiration); il secondo step, sia in termini di autoconsapevolezza che di sviluppo riguarda la diffusione del Lighting, ovvero l'effetto della Personal Leadership sugli altri e sul contesto.

Ogni persona ha la possibilità di illuminare o di adombrare gli altri e il contesto in cui opera. Il lighting propone consapevolezza, scelta, saggezza e un utilizzo funzionaledel proprio registro emozionale al fine di mettere in movimento le energiee i comportamenti che nascono in risposta alle emozioni, in modo da generare e almentare valore e spirali virtuose.

Fino ad oggi, ognuno di noi ha lavorato tanto sullo sviluppo dei propri comportamenti, oggi la sfida del lighting è quella di prendere confidenza con le determinanti dei nostri comportamenti ossia con le nostre emozioni e con i nostri pensieri, convinzioni e con le nostre modalità di percepire e di interpretare la realtà in cui ci troviamo ad operare.

More ligting, more leadership, more leadership more lighting.

Annalisa Legine ed Elisanna Simonato, Elan - Member of GSO Company

 

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