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     n. 21 anno 2024

L'effetto di conoscere l'obiettivo

di Massimo Ferrario

di Massimo Ferrario

L’EFFETTO DI CONOSCERE L’OBIETTIVO
DANIEL GOLEMAN


Lo scomparso Richard Feynman, premio Nobel per la fisica, ricordava come le persone coinvolte nel progetto Manhattan vi avessero lavorato in modo molto diverso prima e dopo averne conosciuto lo scopo. 
Inizialmente, rigide politiche di sicurezza avevano mantenuto tutta la squadra all’oscuro sulla vera natura del progetto, così che spesso il lavoro procedeva a rilento, non sempre in modo ottimale.
Poi Feynman convinse Robert Oppenheimer a spiegare ai tecnici su che cosa stessero davvero lavorando - erano i giorni peggiori della seconda guerra mondiale, e il loro progetto era un’arma che avrebbe potuto fermare i nemici dell’Asse che stavano passando da una conquista all’altra. Da allora in poi, ricorda Feynman, «completa trasformazione. Cominciarono a inventarsi il modo di fare meglio le cose. Lavoravano di notte...». Feynman calcola che - una volta compreso l’obiettivo - il loro lavoro procedette dieci volte più velocemente di prima.

*** DANIEL GOLEMAN, 1946, psicologo, giornalista e saggista statunitense, Lavorare con intelligenza emotiva, 1998, Rcs, 1998, traduzione di Isabella Blum, estratto, pp. 271-272 - (NB: Titolo dl testo non scelto dall’autore e formattazione in più paragrafi rispetto all’originale).
Daniel Goleman, laureato ad Harvard in "psicologia clinica e sviluppo della personalità", ha scritto a lungo sul New York Times di temi concernenti la neurologia e le scienze comportamentali. La sua opera più conosciuta è Intelligenza emotiva (Emotional Intelligence) del 1995. Qui tra l’altro afferma che la conoscenza di sé, la persistenza e l’empatia sono elementi che nascono dall’intelligenza umana, e sono quelli che probabilmente influenzano maggiormente la vita dell’uomo. Queste capacità vanno a costituire l’intelligenza emozionale e sono tuttora spesso sottovalutate, o ignorate, a vantaggio del più noto, ma ridimensionato, concetto di quoziente d’intelligenza (QI).

 

 

 

 

 

Massimo Ferrario, consulente di formazione e di sviluppo organizzativo, responsabile di Dia-Logos

 

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