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     n. 6 anno 2025

ESG, intelligenza artificiale e il ritorno in ufficio: sfide e opportunità per il settore legale

di Giulietta Lemmi

di Giulietta Lemmi

Il mondo legale, si trova oggi al centro di una trasformazione epocale, guidata dall’integrazione di tecnologie emergenti, dall’evoluzione delle normative e dalle mutate esigenze dei clienti. Ce lo conferma l’ultima edizione della ricerca Future Ready Lawyer che delinea un panorama complesso ma stimolante, dove i professionisti del diritto devono affrontare cambiamenti tecnologici e sistemici per restare competitivi. In particolare, tre tendenze stanno ridefinendo il futuro della professione: l’adozione dell’Intelligenza Artificiale Generativa (GenAI), l’urgenza delle competenze ESG e il ritorno a un modello lavorativo più incentrato sulla presenza fisica. Vediamo nel dettaglio qualche dato utile, emerso anche dalla survey che, come Wolters Kluwer, abbiamo realizzato coinvolgendo avvocati di studi legali e di uffici legali aziendali a livello globale. 

ESG: Una sfida per il settore legale

Le tematiche legate all’ESG rappresentano un ambito cruciale per il futuro del diritto, lo sa bene chi si occupa di lavoro. Se il 68% degli intervistati riconosce una crescita della domanda di competenze specifiche in questo ambito, solo il 29% degli studi legali e il 41% dei corporate legal office si dichiara “molto preparato” a rispondere a queste richieste. Questo divario tra aspettative dei clienti e capacità interne richiede interventi strategici, come la formazione mirata e la creazione di team interdisciplinari.

L’integrazione dell’ESG non è una semplice conformità normativa, ma un’opportunità per costruire fiducia e valore a lungo termine. Per i professionisti legali, ciò implica una comprensione approfondita non solo delle leggi, ma anche degli impatti sociali e ambientali delle decisioni aziendali. In un contesto in cui sostenibilità e governance sono sempre più centrali, il settore legale ha un ruolo fondamentale nel guidare il cambiamento.

GenAI: Efficienza e nuove opportunità

L'Intelligenza Artificiale Generativa è ormai parte integrante delle pratiche legali quotidiane. Secondo la survey, il 76% degli avvocati nei corporate legal office e il 68% negli studi legali utilizza GenAI almeno una volta a settimana, con oltre un terzo che ne fa uso quotidiano. I principali benefici identificati includono l’automazione dei processi più ripetitivi, liberando tempo per attività a maggiore valore aggiunto come la consulenza strategica.

Tuttavia, l’integrazione della GenAI presenta ancora ostacoli significativi. Oltre il 40% degli intervistati segnala difficoltà nell’adattare i sistemi legali esistenti. Questo aspetto evidenzia la necessità di una governance tecnologica strutturata, che assicuri l’adozione etica ed efficace di strumenti innovativi. L'efficienza operativa non è l’unico obiettivo: secondo il 60% dei professionisti, l’AI è destinata a trasformare modelli di pricing consolidati come quello dell’"ora fatturabile", a favore di metriche più orientate ai risultati.

L’ottimismo verso l’intelligenza artificiale generativa non deve però far dimenticare l’importanza del fattore umano. La tecnologia, per quanto avanzata, resta uno strumento che deve supportare – non sostituire – le competenze e il giudizio critico dei professionisti legali.

Il ritorno in ufficio: equilibrio tra presenza e flessibilità

La pandemia ha trasformato radicalmente il modo di lavorare, ma oggi si assiste a un graduale ritorno alla presenza fisica. Il 73% dei professionisti legali intervistati lavora quattro o più giorni alla settimana in ufficio, con picchi del 77% nei corporate legal office. Questo trend, sebbene interpretabile come un ritorno alla normalità, solleva nuove domande sull’organizzazione degli spazi di lavoro e sul bilanciamento tra collaborazione e flessibilità. Inoltre,fa ben sperare rispetto al timore che l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale nelle attività svolte possa avere ripercussioni sulla vita lavorativa ed in particolare nei rapporti tra la popolazione aziendale. 

Il lavoro in presenza offre benefici tangibili, come la possibilità di confrontarsi direttamente con colleghi e clienti, ma non può prescindere dalle aspettative di una popolazione aziendale sempre più orientata alla flessibilità. Gli studi legali e le imprese devono quindi ripensare i propri modelli organizzativi per garantire un ambiente di lavoro inclusivo, collaborativo e capace di attrarre i migliori talenti.

Un futuro a prova di cambiamento

Nonostante le sfide, il settore legale si mostra fiducioso nella capacità di adattarsi e innovare. L’adozione di tecnologie come la GenAI, la risposta alla crescente domanda di competenze ESG e il ripensamento degli spazi di lavoro rappresentano altrettante opportunità per costruire un futuro più resiliente e orientato al cliente.

Per affrontare con successo queste trasformazioni, è necessario un approccio olistico che combini competenze tecniche, cultura organizzativa e capacità di leadership. Gli avvocati del lavoro, gli HR e i consulenti del lavoro, in particolare, possono giocare un ruolo chiave nel guidare il cambiamento, contribuendo a creare un sistema legale più sostenibile, innovativo e orientato ai risultati.

La strada per diventare professionisti "a prova di futuro" è tracciata: ciò che serve ora è il coraggio di intraprenderla con visione e determinazione.

 

Giulietta Lemmi, AD di Wolters Kluwer Italia

 

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