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palazzi nobiliari e piccoli borghi cadenti, giardini rigogliosi e vasi di basilico su vecchi balconi, tra ico cittadino e angoli di pace, il mare e la montagna, la cultura del San Carlo e quella della strada, il lessico forbito e la parola dialettale.
E allora, tu che vieni a Napoli per la prima volta o che ci ritorni, tu ati in questo mare che non bagna ma nutre; parti dalla Collina del Vomero e scegli la tua scala, la Peda- mentina, il Petraio, i Gradoni di Santa Maria Apparente, il Moiarello e se passi dal Corso Vittorio Emanuele prenditi una sosta da me per un buon ca è!
‘A Pastiera
Arcangelo Annunziata Consigliere AIDP Campania
La Pastiera verace era quella di Zia Maria. Preparata ed infornata il Giovedì Santo arrivava nel primo pomeriggio, quando mio padre l’andava a prendere a San Giovanni a Teduccio, ex zona industriale a Nord di Napoli, oggi sede di Apple Academy. Veniva deposta sul mobile più alto della cucina. Era una semplice precauzione. A nessuno di noi sarebbe venuto in mente di assaggiarla, malgrado i fragranti profumi. La Pastiera ancora calda seguiva pertanto i ritmi della Settimana Santa e solo la Domenica di Pasqua era veramente pronta per essere mangiata.
Questo dolce infatti va gustato freddo. Il ripieno di grano, ricotta (sempre freschissima), uova, latte e naturalmente zucchero viene avvolto da un dolce manto di pastafrolla. Le ricette si tramandano di madre in figlia, o, in certi casi, da zia a nipote e le varianti sono pressoché infinite. Soprattutto per la consistenza, dove gioca la maestria di cottura e amalgama: grano intero, grano passato, ricotta fresca di vaccino o di pecora, limoncello o Strega. Ricoperta con i classici rombi di pastafrolla, deve essere morbida al palato, umida ma compatta. Il grano ancora in pezzi grossi, al massimo triturato, si accompagna a sapori e spezie tipici del Mediterraneo (limoni, fiori di cannella, canditi vari).
A colazione o per chiudere degnamente un pranzo, preferibilmente la fettina (no la cd.
pastierina).
Al ristorante, controllate piuttosto la mi- sura della Pastiera, se sta per terminare e
il grano vi sembra troppo secco, desistete, se invece è appena iniziata, e tutti gl’in- gredienti fanno bella mostra,
immergetevi!
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